Vento d’estate
Guardo il nastro di tutto ciò che è stato, come se fosse quello di un vecchio film, ingiallito e perso nel tempo.
Eri il mio vento d’estate, che si intrufola tra le tende svolazzanti,
rincorrendoti giocosamente e prendendoti alle spalle ridendo, con la spensieratezza di chi non pensa al domani;
quel vento che soffia per darti respiro e tregua, ristoro e brezza;
quel vento dolce e impetuoso come un abbraccio che ti avvolge e che non smette di riscaldarti il cuore;
quel vento come un bacio tenero che ti sfiora appena le labbra, rimescolandoti dentro un turbinio di passioni.
Soffiava forte: scompigliava i miei capelli con morbide dita, e arruffava le mie emozioni aggrovigliate.
Soffiava forte, e non smetteva.
Poi all’improvviso nulla più.
E mi ritrovo in un deserto arido,
dove la sabbia che mi svolazza attorno mi punge la pelle e il cuore come aghi spietati;
dove scorrono le mie lacrime calde che mi bruciano l’anima.
La mia bocca serrata di parole che non posso dire, di quell’amore che posso solo tacere,
che ogni giorno implode dentro me come un vulcano che non so arginare.
Il silenzio mi assorda e mi comprime, mi strazia e mi deprime.
Così che tutto diventa muto, fermo, asciutto, morto.
Dove sei vento d’estate?
-Patrizia Perotti-
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📷 Dipinto Cartapietra – Tra le tue braccia
San Valentino
San Valentino è la festa di chi ama.
Di quelli che si sono persi, ma si ritrovano ogni giorno nei sogni e nei pensieri.
Di quelli che non si sono mai trovati, ma che guardando le stelle, con la certezza che un’altra anima uguale, si sta specchiando nello stesso cielo.
È la festa di quelli che caparbi si prendono per mano giorno per giorno, e nonostante le difficoltà, continuano il loro cammino insieme, sostenendosi.
Di quelli che hanno rinunciato al proprio egoismo ingoiando amaro, lasciando il campo libero a quel “noi” già composto, non mettendosi in mezzo al loro percorso.
È la festa di chi, pur cambiando strada, ha conservato nel suo cuore una stanza tutta per te, e forse tu nemmeno lo sai.
Di chi, in una maniera o nell’altra, non ha mai smesso di amarsi.
Questa festa è un modo per ricordarti di quanto amore porti dentro, e di quanto amore sei
-Patrizia Perotti-
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Ricetta d’amore
Ho una ricetta bella e te la voglio insegnare.
Su, mettiti il grembiule che iniziamo a preparare.
Mille grammi di carezze
e duemila di dolcezza,
e baci quanto basta per stemperare l’amarezza.
Coccole e abbracci ne puoi mettere in abbondanza;
butta giù ironia e risate, che non ce n’è mai abbastanza.
Comprensione ed empatia non possono mai mancare,
aggiungine ancora un po’, non esitare, non lesinare.
Un pizzico di entusiasmo, anzi no, facciamo due;
inizia a mescolare, poi impasta con le mani tue.
Adesso cuoci tutto nel fuoco del tuo amore;
ti accorgi quanto è grande il forno del tuo cuore?
È questa la ricetta deliziosa e profumata
che tinge di colori e gusto ogni tua giornata.
L’amore, quando è vero, danno non può fare.
Gli ingredienti sono semplici, ma il cuore devi aprire.
Suvvia, iniziamo, che questo mondo ha tanta fame!
Preparati, che la ricetta ad altri ora tu devi insegnare.
-Patrizia Perotti-
Mi piaci
Non so come farai a capire che mi piaci.
Mi guarderai più volte, e io per tutte quelle volte dirigerò il mio sguardo altrove.
Non so con che coraggio penso che dovresti farti vivo, quando so sorridere a malapena e rivolgo soltanto due battute scontate.
Lo so, non è così che si dovrebbe fare.
Lo so, sto fuori tempo, fuori epoca, e a volte anche fuori di testa.
Ma io non lo so più come si fa. Non reggo più le emozioni forti, né il tocco di uno sguardo.
Temo di illudermi, di non capire, di espormi e di farmi male.
Quel male da cui non saprei più guarire.
In silenzio ti urlo di non mollare, di cercarmi, di trovarmi, di rapirmi!
Apri i miei pugni chiusi, accarezza la mia timidezza, abbraccia le mie paure.
Sono qui. Ti sto aspettando. Non tardare.
Spero che tu sia più forte di me, che non mi darai le spalle senza voltarti indietro, perchè con pochi sguardi mi avrai già capita.
D’altronde, se sei la persona giusta, lo capirò: non avrò bisogno di essere nessun’altra se non me stessa.
Le anime giuste si riconoscono così: non ti chiedono altro che farti amare.
-Patrizia Perotti-
Rivederti
Rivederti è un continuo tonfo al cuore.
A volte decidi con la mente che una persona per te è sbagliata,
che tutto quanto con lei sarebbe complicato.
Allora cambi strada, scappi via lontano, ti senti quasi liberato.
Il cuore però poi si spoglia dal pensiero ragionato,
e ti rivede con gli occhi di chi non ha più trovato niente di uguale.
Con gli occhi di chi non ha più sentito il sapore dell’Amore.
Ti guardo, ti rivedo, e non respiro.
In un attimo riaffiora dirompente qualcosa a cui ho tenuto bocca chiusa,
e che grida dentro me un urlo solo:
“ti amo!” E non potrò dirtelo mai più…
-Patrizia Perotti-
Parlami
Parlami quando avrai dimenticato il tuo orgoglio,
quando avrai smesso di recitare copioni ed indossare maschere,
quando avrai rinunciato a competere scioccamente con me.
Parlami quando avrai messo a tacere il tuo ego,
quando avrai sottomesso la tua sete di rivalsa,
quando smetterai di agire solo per dimostrare.
Parlami quando saprai vedermi col cuore,
quando dirai a te stesso quanto mi vuoi bene,
quando accoglierai la verità dentro di te.
…E so già quanto sia alto il rischio di non risentirti mai più…
-Patrizia Perotti-
Imprevedibile
“Imprevedibile”
Totalmente diversi.
Senza nulla in comune.
L’amore a volte gioca strani scherzi.
Ti comanda, ti trascina, senza scelta.
E ti ritrovi lì, con le dita intrecciate,
le labbra attaccate, il cuore legato.
Nessuno l’ha deciso.
Nessuno l’ha voluto.
Eppure è accaduto
-Patrizia Perotti-
Cos’è il Natale
“Cos’è il Natale”
Ho una domanda impertinente e tendenziosa,
che ad alcuni di certo sembrerà anche fastidiosa.
“Cos’è il Natale?” chiedo seria a voi signori.
C’è chi risponde che son regali, addobbi e suoni.
C’è chi mi dice che il Natale è grande festa,
che tutti i giorni si mangia e non è la solita minestra.
C’è chi tempesta di auguri il mondo in tondo,
e chi crede che il Natale sia il pandoro e lo spumante biondo.
Ma io chiedo a lor signori e lo richiedo,
cos’è il Natale, questo mistero un pò segreto?
Natale, penso io, è aprire una porta che era chiusa,
è chiedere perdono e anche scusa.
Natale è far qualcosa per qualcuno,
qualcosa che non avresti fatto per nessuno.
E’ dare qualcosa a te caro:
la scelta è vasta, dal cuore al denaro.
Natale è far felice chi hai attorno
con ciò di cui necessita, ciò di cui ha bisogno.
Natale è regalare un bel sorriso a chi si è arreso,
è accogliere chi una volta ti ha offeso.
Adesso cari signori io mi chiedo
da quando non è Natale nei vostri cuori, perchè non mi spiego…
tutte le liti e gli egoismi, i rinfacci ed i menefreghismi.
Chi ha un albero per ogni stanza,
e chi nel piatto non ha nulla che fa sostanza.
Guardatevi allo specchio e siate sinceri:
cosa di voi vi fa felici , cosa di voi vi rende fieri? E adesso ciò che di bello avete, donate,
a Natale e sempre, non lesinate.
E’ solo questo il mistero della festa del Natale:
amare, amare, e semplicemente amare!
-Patrizia Perotti-
Sentire l’amore
“Sentire l’amore”
Ho bisogno ancora di guardarlo negli occhi l’amore.
Di assaggiarlo con le labbra.
Di stringerlo tra le braccia e sentirne l’odore, il calore, la forza.
Voglio sentire nelle orecchie il fiato corto,
le mani che ti tengono e non ti lasciano andare, le unghie che graffiano il sudore.
Tu forse non vuoi più sentire, più provare, più volere.
Io invece l’unica anestesia che voglio, è quella che sa spegnermi il cervello con un tocco delle dita sulla pelle, e due occhi che mi leggano l’anima
-Patrizia Perotti-
Tutto il resto
“Tutto il resto”
Passai di lì una sera, da quella strada che ci conosceva a memoria.
Rividi le ombre dei nostri corpi vicini,
odorai l’essenza di quell’aria che sapeva di mare.
Udii le risate, le parole.
I miei ricordi ricalcarono su un foglio di stelle le immagini fedeli di una luna piena di un bianco intenso, che lì ferma ci stava a guardare, e quel rumore tipico autunnale delle caldarroste che scoppiettavano su scintille di brace.
Timidi i miei sentimenti riaffiorarono,
cercando di dire ancora la loro su di te.
Distolsi lo sguardo e li misi a tacere, severa,
voltando le spalle a tutto ciò che fu.
D’altronde ormai la lezione la so: chi vuole, rimane. Tutto il resto non esiste
-Patrizia Perotti-
Per chi ama lasciarsi trasportare dalla melodia della poesia, dalla magia che essa evoca, dal terremoto di emozioni che provoca. E a chi piacciono le filastrocche, che ci ricordano un pò anche i canti antichi, le favolette brevi della nonna, l'immaginazione che possiede il nostro bimbo interiore.