Guardo il nastro di tutto ciò che è stato, come se fosse quello di un vecchio film, ingiallito e perso nel tempo.
Eri il mio vento d’estate, che si intrufola tra le tende svolazzanti,
rincorrendoti giocosamente e prendendoti alle spalle ridendo, con la spensieratezza di chi non pensa al domani;
quel vento che soffia per darti respiro e tregua, ristoro e brezza;
quel vento dolce e impetuoso come un abbraccio che ti avvolge e che non smette di riscaldarti il cuore;
quel vento come un bacio tenero che ti sfiora appena le labbra, rimescolandoti dentro un turbinio di passioni.
Soffiava forte: scompigliava i miei capelli con morbide dita, e arruffava le mie emozioni aggrovigliate.
Soffiava forte, e non smetteva.
Poi all’improvviso nulla più.
E mi ritrovo in un deserto arido,
dove la sabbia che mi svolazza attorno mi punge la pelle e il cuore come aghi spietati;
dove scorrono le mie lacrime calde che mi bruciano l’anima.
La mia bocca serrata di parole che non posso dire, di quell’amore che posso solo tacere,
che ogni giorno implode dentro me come un vulcano che non so arginare.
Il silenzio mi assorda e mi comprime, mi strazia e mi deprime.
Così che tutto diventa muto, fermo, asciutto, morto.
Dove sei vento d’estate?
-Patrizia Perotti-
www.patriziaperotti.it
📷 Dipinto Cartapietra – Tra le tue braccia