Un giorno mi sedetti triste a scambiar due chiacchiere con Dio, e gli chiesi: “Perchè mi dai da conoscere sempre persone sbagliate, vuote, così distanti da me e dal mio mondo? Persone che prendono tanto, e non sanno dar nulla?”
E Dio mi rispose: “Se hai una cesta piena di ottima e succosa frutta, o piena dei dolci più buoni e deliziosi, a chi decidi di donarli? A chi ha una cesta colma come la tua, o a chi ha la cesta vuota?”
“La seconda.” – risposi.
E Dio riprese: “Se per me sei una cesta preziosa, dove vuoi che diriga i tuoi passi, se non dove c’è bisogno di ciò che possiedi nel cuore?”
Ogni volta che pensiamo di subire ingiustizie, di dare tanto in termini d’amore, affetto, aiuto, e di non ricevere nulla;
ogni volta che desolati ci guardiamo attorno credendo di vivere in un mondo ostile;
ogni volta che non comprendiamo il perchè di un incontro sfortunato,
pensiamo sempre a quanto è colma la nostra cesta, e a quanto sia stata vuota quella delle persone che abbiamo incontrato.
Dovremmo gioire comunque, per essere riusciti a mettere qualcosa in quella cesta vuota.
Ognuno dà quel che è.
Se è un fiore che dono, è un fiore che sono. Se è una pietra che dono, è una pietra che sono.
Se è tanto che ho dato, è tanto che sono. Se è nulla che ho dato, è nulla che sono
-Patrizia Perotti-