
MINI CORSO DI RIEDUCAZIONE POST SOCIAL E CHAT
I social, molti anni or sono, hanno dato il via ad una escalation di abitudini che in precedenza nessuno aveva.
All’inizio era gioco, poi è diventata abitudine, poi dipendenza.
Dire le cose dietro a uno schermo ci ha resi tutti un po’ più sfacciati, un po’ maleducati, e molto più inclini al “siccome lo fanno gli altri, allora è normale”.
Ma non tutto ciò che si è normalizzato è sano.
Questo mini corso nasce per osservare con lucidità alcune derive social-chat-digitali che sarebbe il caso di rivedere. Prenderne coscienza può scuoterci e riportarci verso comportamenti più consoni e rispettosi verso il prossimo.
Analizziamo punto per punto questi comportamenti errati, ed in seguito le relative soluzioni.
- COMMENTARE A CASO, COME SE FOSSE TUTTO CASA TUAUno dei comportamenti più maleducati e, purtroppo, più diffusi sui social, è quello di commentare tutto, ovunque, sempre. Come se ogni post fosse una porta aperta, e chi pubblica avesse chiesto il parere di chiunque passi di lì.
La gente ormai non legge nemmeno i contenuti, commentando solo in base al titolo di qualcosa.
La verità è che la bacheca altrui, sebbene pubblica, non è casa tua. Non ti appartiene. E quindi non è luogo dove puoi entrare in ciabatte, con opinioni non richieste, giudizi, sarcasmo, battute infelici o, peggio, vere e proprie critiche personali.
Scrivere un commento su un contenuto che non condividi è lecito, certo. Ma farlo in modo invadente, arrogante, offensivo o paternalista è da maleducati.
E spesso chi si comporta così crede di essere nel suo diritto, perché sta solo “dicendo la sua”.
Ma sui social vale la stessa regola della vita reale: nessuno è obbligato ad accogliere il tuo parere. Come nessuno è obbligato a controbattere un parere opposto al suo.
Non tutto ti riguarda. Non tutto ti è dovuto. E non è che perché è pubblico, allora è tuo.
Questo non è comunicare, creare dialogo, ma invadere. E’ anche un modo per imporre la propria presenza, quando nella vita reale ci si sente, a torto o a ragione, collocati ai margini.
Scrivere un commento non è un diritto assoluto, ma una responsabilità comunicativa.
*La soluzione: COMMENTA SOLO SE SAI DI COSA STAI PARLANDO E SOLO SE PORTI RISPETTO E SENSO
– Commenta solo quando hai qualcosa di sensato, rispettoso o utile da dire.
– Evita battute fuori luogo, sarcasmo gratuito, critiche mascherate da “opinione”.
– Ricorda che ogni spazio online è uno spazio personale. Se non ti piace quello che trovi, puoi passare oltre e andartene. Non devi per forza lasciare traccia del tuo disappunto.
– Domandati prima di scrivere un commento:
Mi è stato chiesto un parere, o lo sto imponendo?
Sto parlando con rispetto, o sto cercando visibilità?
Se fossi io a ricevere questo commento, come mi sentirei?
2) IL BUON GIORNO A CHIUNQUE
Messaggi del tipo “buongiorno”, “buon pranzo”, “buona serata”, spediti ogni giorno a chiunque, sono diventati una prassi. Addirittura c’è chi approda in pagine sconosciute solo per lasciare il suo buon giorno. Siamo alla follia.
Ma qual è il loro vero scopo?
Secondo la psicologia, dietro a questa abitudine possono nascondersi diversi bisogni: affermazione, attenzione, controllo, manipolazione, esibizionismo, narcisismo, solitudine.
In realtà, queste frasi standardizzate, ripetute, sterili, possono risultare invadenti.
Il buongiorno e la buona notte ad esempio, sono forme di saluto intimi, nel senso che acquistano vero significato se dato a familiari, amici stretti e amori, e sono seguiti comunque da un dialogo giornaliero o almeno molto frequente. Se non c’è reale confidenza, o se non c’è un vero scambio, rischia di diventare solo fastidio e rumore.
*La soluzione: SALUTA SOLO SE HA UN SENSO, NON PER COMPARIRE
Il saluto è un gesto di vicinanza, non un’auto-affermazione quotidiana.
Mandare “buongiorno”, “buonanotte”, “buon pranzo” ogni giorno a decine di persone che non sentiamo mai, non crea legami, ma spesso fastidio.
Quindi sarebbe buona norma:
– Scrivere un saluto solo quando esso è collegato a un pensiero reale per quella persona.
Esempio: “Buongiorno, ieri ti ho pensato. Come stai?”
– Evitare l’abitudine del messaggio generico “Buon tutto a tutti”, che non ha alcun valore relazionale.
– Capire che chi non risponde non è maleducato: forse non sa che farsene di un buongiorno vuoto.
– Domandati sempre prima di inviare: sto cercando davvero l’altro, o solo conferme per me stesso? Questo saluto apre un dialogo, o è solo una sigla che non significa niente?
– Ricorda: il saluto ha valore solo quando è rivolto davvero a qualcuno, e non gettato in aria per sentirsi vivi.
- VISUALIZZARE E NON RISPONDERE O NON VISUALIZZARE AFFATTO (e altre forme di maleducazione mascherata)Immagina questa scena: sei davanti a una persona, le stai parlando, e lei ti guarda, tace, e se ne va.
Assurdo, no? Eppure online succede ogni giorno.
Il comportamento “visualizza e non risponde” è diventato una triste abitudine.
Ma è, a tutti gli effetti, maleducazione.
Dietro a quel silenzio c’è un messaggio implicito: “Non me ne importa nulla di quello che stai dicendo.” Perché, parliamoci chiaro: se tieni a una persona, non la lasci in sospeso.
Stessa cosa per quei messaggi già letti tramite notifica a comparsa, e volutamente ignorati o relegati nello stanzino dei “poi si vede”, o dei “poi non si vedrà mai.”
Ad essere educati non si perde nulla, ma sembra che costi denaro vero a molta gente.
A volte basterebbe una semplice frase: “Ti rispondo più tardi, ora non riesco.”
Ma serve empatia, educazione, rispetto e voglia di comunicare davvero.
*La soluzione: SE VISUALIZZI, RISPONDI, O SPIEGA PERCHÉ NON PUOI (e se non visualizzi almeno abbi la “furbizia” di non fare altri accessi visibili)
Visualizzare e sparire è diventato socialmente accettabile. Ma accettabile non significa educato.
Se qualcuno ti scrive, merita attenzione.
Quindi:
– Se leggi un messaggio, rispondi. Magari con poche parole, magari in un secondo momento, ma non lasciarlo lì come se non esistesse.
– Se non puoi rispondere subito, dillo. Anche solo con: “Ti rispondo più tardi, ora non posso”.
– Se il messaggio non ti interessa, hai comunque la possibilità di rispondere in modo fermo ma educato, ed eventualmente di bloccare dopo l’utente o di eliminarlo dalla tua rubrica come conferma del tuo disinteresse.
– Prima di lasciare in sospeso qualcuno, domandati: Vorrei che lo facessero a me?
Sto evitando o sto solo dimostrando menefreghismo?
– Ricorda: il rispetto si misura nella cura delle piccole cose, come una risposta.
E leggere senza dire nulla equivale a girarsi e andarsene mentre qualcuno ti parla.
- SEI FELICE? OTTIMO, MA NON SERVE POSTARLO CONTINUAMENTE
C’è una sottile differenza tra condividere la propria felicità e esibirla compulsivamente.
Che tu sia ai Caraibi, con o senza i pirati, o che tu sia circondato da uno stuolo di sirene, è carino da guardare una volta, al massimo due. Dopo si diventa fastidiosi.
Alcune coppie ad esempio sembrano vivere in una sitcom romantica, con selfie, cuori, baci, sorrisi, pose, che pubblicano di continuo.
Ma la psicologia ci ricorda che più una relazione ha bisogno di essere confermata pubblicamente, più è fragile nel privato.
Ogni coppia ha il diritto di essere felice, ma la felicità vera non ha bisogno di essere urlata, ostentata, né postata in tempo reale.
Le relazioni vere si vivono, non hanno bisogno di pubblicità. La felicità vera non si nutre dell’invidia altrui.
*La soluzione: AMA IN SILENZIO. CONDIVIDI CON MISURA. VIVI VERAMENTE LA TUA FELICITA’ SENZA BISOGNO DI ESPORLA
Una citazione diceva una frase da amare: “Tutto ciò che mi ha davvero reso felice, non l’ho mai fotografato.”
E’ una frase talmente vera, che non ha bisogno di aggiunte.
- ABBIAMO DIMENTICATO LA DISCREZIONE: ANCHE LA MALATTIA È DIVENTATA CONTENUTOUn tempo certe cose si dicevano sottovoce. A una cerchia ristretta, a chi ti voleva bene, o a chi ti poteva capire davvero.
Oggi invece, basta aprire un social per assistere a un racconto dettagliato della propria malattia, dei propri sintomi, degli esami medici, delle diagnosi, dei ricoveri.
È diventato normale pubblicare foto con il braccialetto dell’ospedale, selfie con la flebo, o con le dita che indicano vittoria, e nel contempo con lo sguardo assente, svuotato dal dolore che una malattia può arrecare.
Sia chiaro: non si mette in dubbio il dolore, né il diritto di esprimersi.
Ma esiste una cosa chiamata discrezione, che è forma di rispetto verso se stessi e verso chi legge.
C’è da capire che quando un’emozione privata diventa materiale da social, si perde il confine tra vissuto autentico e bisogno di non sparire.
Chi sta davvero male, spesso non ha nemmeno la forza di raccontarlo in tempo reale. Ma è anche vero che a molti i social danno quel sostegno di cui necessitano, sebbene sia un sostegno effimero e vuoto.
La fragilità autentica raramente ha bisogno di scena. E se ne ha bisogno, non è testimonianza, ma necessità personale di continuare ad essere visti, ad ogni costo.
*La soluzione: RIEDUCARSI ALLA DISCREZIONE
– Il pudore non è debolezza. E’ eleganza.
– Non tutto va detto.
– Non tutto va mostrato.
– I problemi di salute sono una delle cose più serie e destabilizzanti che possano mai capitare. Distruggono mente e corpo, mettono in crisi la propria identità.
Ma è nel silenzio che la si può ritrovare.
E’ nell’affetto vero dei propri cari che si può avere quel contenimento di cui si ha bisogno.
E’ nel dialogo interiore che si può trovare un nuovo cammino di accettazione, di senso vero riguardo a ciò che sta accadendo, di Fede, di pace profonda.
- L’AMORE È DIVENTATO UN CATALOGO: VIA UNO, AVANTI UN ALTROC’è stato un tempo in cui per conoscere una persona servivano occhi, tempo, presenza, momenti condivisi. Oggi, invece, si scorrono facce con un dito. Si valuta una biografia, una frase a effetto, qualche selfie. E si “sceglie” qualcuno come si sfogliava il vecchio Postalmarket, solo che non stiamo parlando di vestiti e oggetti, ma di persone.Social, chat e app d’incontri hanno reso la conoscenza rapida, superficiale, immediata.
Ma soprattutto hanno cambiato l’atteggiamento mentale: non si costruisce più, si seleziona.
Non si rischia, si scarta. E se qualcosa non va, via, avanti il prossimo. La scelta è ampia, anzi, illimitata.
Il problema è che, proprio per questo, nessuno sembra mai abbastanza.
Appena c’è una difficoltà, una differenza, un’imperfezione, si pensa:
“Perché restare? Tanto là fuori ce n’è un altro.” O ancora: “Perché perdere tempo con questa che fa la difficile? Tanto ne trovo altre che ci stanno con facilità.”
Questo atteggiamento non genera libertà, bensì vuoto affettivo. Perché la quantità uccide la qualità. E l’illusione della scelta infinita, rende incapaci di impegnarsi davvero.
In più, conoscere qualcuno tramite uno schermo è spesso un gioco di maschere:
si mostra la versione migliore di sé, si costruisce un’identità digitale che non sempre coincide con la realtà.
Così si creano aspettative sbagliate, delusioni precoci, e tanta solitudine camuffata da vivacità sociale.Conoscere davvero una persona richiede tempo, pazienza, attenzione.
Ma ormai, queste tre parole sembrano fuori moda.
*La soluzione: L’AMORE HA BISOGNO DI REALTA’ E DI TEMPO SPESO
Social e app di incontri hanno reso tutto veloce, sostituibile, superficiale. Ma le relazioni non si costruiscono con un like, non si scelgono da una galleria di volti.
Necessitiamo, dal punto di vista sentimentale, di una vera rieducazione emotiva.
– Smettiamo di trattare le persone come opzioni.
– Se oggi parli con qualcuno e domani scompari senza spiegazione, non stai cercando amore: stai solo cercando intrattenimento.
-Investi tempo per conoscere davvero l’altro, senza aspettarti tutto e subito.
– Impara a stare, anche quando l’altro non è perfetto.
– Domandati prima di iniziare (o chiudere) una conoscenza: sto cercando una persona o solo una distrazione? Cerco un legame o una conferma? Sono disposto a conoscere l’altro davvero, o solo finché corrisponde alle mie aspettative ideali?
-Ricorda: nessuno è perfetto, e nessuna app sostituirà mai il tempo condiviso, le conversazioni vere, la costruzione lenta.
L’amore è un viaggio, non un acquisto.
In conclusione: rieducarsi al rispetto digitale, vuol dire tornare umani.
I social e le chat non sono il male in sé, sono strumenti. E come tutti gli strumenti, possono servire a costruire o a distruggere. Dipende da chi li usa, e da quanta umanità ci mette dentro.
In questi anni abbiamo perso la misura.
Abbiamo scambiato la quantità per qualità, l’apparire per relazione, la reazione per dialogo.
Abbiamo fatto del privato un palcoscenico, del dolore un contenuto, della solitudine una finta presenza da riempire a colpi di emoji.
Ma tutto questo non ci ha resi più vicini.
Ci ha resi più soli.
E spesso più vuoti.
Rieducarsi non significa sparire dai social, né tacere.
Significa scegliere cosa dire, a chi, come, e perché.
Significa tornare ad avere rispetto: del tempo, degli altri, dello spazio altrui, del valore delle parole, del senso del silenzio.
Significa capire che essere online non ci autorizza ad essere peggiori.
La gentilezza non è debolezza.
La discrezione non è disinteresse.
Il silenzio non è assenza.
Una comunicazione più umana non è un’utopia: è una responsabilità che abbiamo tutti, ogni giorno.
Perché dietro ogni schermo c’è una persona.
E se vogliamo relazioni vere, dobbiamo iniziare a comportarci come persone vere anche dietro lo schermo.
-Patrizia Perotti-
www.patriziaperotti.it

Capita a tutti, ma dico a tutti, di voler ricontattare un ex.
I motivi possono essere molteplici.
In questo articolo non mi riferisco a chi si è lasciato da poco e cerca di riconquistare il proprio ex, perché quello è un capitolo a parte.
Mi riferisco a relazioni chiuse da tempo.
In realtà ricontattare un ex è sempre un’incognita, un salto nel vuoto.
Spesso non si sa più nulla dell’altra persona, e i rischi di fraintendimenti sono dietro l’angolo.
Che fare allora?
Per prima cosa, bisogna fermarsi e porsi una domanda fondamentale, rispondendo con estrema sincerità:
*Quale è il vero motivo per cui voglio ricontattare il mio ex?*
In base alla risposta che darai, ti dirò se SI o NO, e ti spiegherò il perché.
•Lo faresti solo per curiosità?
Ti piacerebbe sapere che fine ha fatto, se ha cambiato lavoro, se vive sempre dove ricordi tu?
°In tal caso ti dico NO.
La tua curiosità è fuori luogo e potrebbe giustamente infastidire l’ex.
•Lo faresti per passatempo?
È un periodo morto e pensi che potresti ripescare facile?
°Anche in questo caso ti dico NO.
Dimostreresti a questa persona quanto è stata fortunata a perderti.
Con questi due esempi ho voluto farti capire che per ricontattare un ex, devi avere un’ottima ragione.
Ricorda che anche attraverso una chat si percepisce il tono, le intenzioni, l’intensità.
Quindi fai chiarezza dentro te.
•Vuoi ricontattare un ex perché vi siete lasciati non proprio bene e vuoi chiudere positivamente?
Sono passati anni di no contact, e oggi senti di voler fare pace col passato?
° In tal caso ti dico SI.
Fatta eccezione degli ex narcisisti: questi non vanno MAI ricontattati.
•Senti il bisogno di scusarti per qualcosa? O di chiarire alcune cose rimaste in sospeso?
Hai maturato consapevolezze che potrebbero servire ad entrambi?
°In tal caso, ti dico SI.
Diventa terapeutico potersi liberare di alcuni fardelli, come anche confrontarsi a mente fredda con questa persona importante della tua vita.
•Vuoi ricontattare l’ex perché dopo tanti anni hai compreso che lasciarlo è stato un grosso errore? Quindi avresti intenzione di tornare sui tuoi passi?
°In tal caso ti dico NI.
Può succedere che sei reduce da diverse delusioni, e quindi tendi ad idealizzare l’ex.
O che da troppo sei solo, e il languore di una relazione si fa sentire spesso.
Tieni presente che gli anni che passano, le esperienze, la vita che è andata avanti, ha cambiato sia te che l’ex. A volte in meglio, a volte in peggio.
Pertanto il consiglio che posso darti è di essere cauto, e di provare a riavvicinarti con molta lentezza, fino a provare poi a rifrequentare l’ex, proprio come se non lo conoscessi affatto.
In tal modo potrai capire se un ritorno è davvero la cosa giusta o no.
Chiarito il tuo perché, tieni presente che il tuo ex potrebbe non gradire la tua sorpresa.
Cioè:
Potrebbe fraintenderla.
Potrebbe essersi rifatto una vita, e provare disagio nel rispondere.
Potrebbe decidere di ignorarti.
Potrebbe covare ancora rancore.
Potrebbe rispondere in modo scortese.
Ora la domanda è: saresti in grado di fronteggiare una di queste situazioni?
Se la risposta è si, hai carta bianca.
Se invece ti senti vulnerabile, stai attraversando un brutto periodo, la tua autostima vacilla, meglio attendere tempi migliori.
Chiarito anche questo punto, magari hai compiuto questo passo e la cosa è andata a buon fine: il tuo ex è stato gentile con te e anche lieto di risentirti.
Bene, se non vuoi rovinare ogni cosa, ricorda sempre che un ex rimane un ex.
Nel senso che sebbene potreste dire “Ma si, riapriamo i contatti e rimaniamo amici”, tieni a mente che con un ex una vera e totale amicizia non è possibile, tranne che non avevate 12 anni a testa ai tempi, o che in fin dei conti avete entrambi elaborato largamente quello che c’è stato.
Quindi il termine “amici” va inteso rispettando dei limiti: primo tra tutti, non dovrai mai raccontare a questa persona dei tuoi flirt, delle tue relazioni, né chiedere consigli e pareri sentimentali.
Potresti rovinare e veder crollare tutti i tuoi sforzi.
Si può ricucire un rapporto con un ex, ci si può anche sentire ogni tanto e parlare di molte cose, ma bisogna sempre avere il tatto di evitare quegli argomenti intimi che potrebbero infastidire l’altro.
Un ex amore è una fetta della nostra vita, e a volte abbiamo bisogno di prendere pace con questo percorso, per proseguire meglio il nostro cammino.
È sano, è terapeutico, è giusto.
Basta che il motivo sia onesto e importante, e che sia passato davvero molto tempo, dove per tempo intendo parecchi anni.
L’ultima domanda è: ne vale la pena?
A questa domanda potrai rispondere solo tu.
Come? Rifletti un attimo:
Nonostante i suoi difetti, reputi comunque il tuo ex come una persona intelligente ed empatica?
In tal caso la risposta è SI, ne sarà valsa la pena.
Ma se reputi che, nonostante i pregi, abbia la testa un po’ chiusa, e per mezzo messaggio da parte tua possa già pensare “Oddio, il mio ex è tornato!” , in tal caso, la risposta la sai (ed è NO).
E ricorda costantemente: il primo a cui non devi raccontare cavolate, sei te stesso.
L’onestà ripaga sempre.
-Patrizia Perotti-

Diciamocelo: siamo tutti un po’ stanchi degli stereotipi, soprattutto quando si tratta di film, telefilm e romanzi. Questa dovrebbe essere senza alcun dubbio l’epoca della menzogna svelata, sotto tutti gli aspetti. Se c’è un argomento però in cui ancora c’è molta resistenza nel voler sentire le cose come stanno, questo è l’ambito dei sentimenti. Perché si, siamo tutti Einstein quando si tratta dei sentimenti altrui, ma quando siamo lì a combattere in prima persona, beh lì la cosa si fa più complicata.
Ecco perché avere un quadro lucido di come in realtà funzioni le relazioni, può essere d’aiuto.
Elenchiamo quindi di seguito le verità scomode sull’amore che nessuno vuol sentire, ma…ahimè, tant’è…
1) Gli opposti si attraggono, ma NON durano
Dall’educazione ricevuta, ai gusti musicali. La diversità può arricchire, si, finchè non è di tipo fondamentale. Un esempio semplice: da piccola sono stata educata a mangiare in modo composto e pulito, ma dico di essermi innamorata di un tizio che quando mangia fa più rumore del cane di strada sdentato, e, ciliegina sulla torta, imbratta tovaglia, canottiera e si concia la bocca come il clown del circo. Inizialmente ci ridi su. Quando diventa routine, dopo anni, odierai quell’uomo anche solo per quello. Da questo stupido esempio, puoi far partire l’elenco di tutte le differenze sostanziali che possono esistere con qualcuno. Se questo elenco è un vocabolario, beh molla subito la presa. Un momento: perché ho enunciato i gusti musicali? Perché la musica parla di te più di quanto tu possa immaginare. Caratterialmente chi ascolta la metal, ha pochi elementi comuni con chi ascolta lirica. E così via. Per ogni carattere, c’è la sua musica. I gusti musicali e artistici di una persona, la dicono molto lunga su di lui/lei.
2) L’età conta o no? CONTANO I TEMPI DI OGNUNO
Premettendo che la troppa differenza di età può essere per la maggiore dei casi, preludio di delusioni e incomprensioni, diremo che ognuno di noi ha un proprio tempo personale che a volte non va a braccetto con l’età. Tante volte infatti un quarantenne si sente (a torto o a ragione) un ragazzino di diciotto anni. In tal caso è quasi ovvio che non riuscirà a rapportarsi con altri 40enni se non in amicizia. Anche se la differenza di età non supera i 10 anni, il fulcro è sempre lo stesso: avete raggiunto lo stesso punto di maturità? I vostri tempi interiori combaciano? Se la risposta è si, non vedo il problema. Ma mi chiedo e vi chiedo: quanto la risposta è veramente e onestamente si?
3) Uomini e donne sono PROFONDAMENTE diversi
Basta, basta e ancora basta di parlare di totale uguaglianza tra i sessi! Che ogni individuo abbia gli stessi diritti, assolutamente si. Ma che donne e uomini possano essere del tutto uguali e intercambiabili, assolutamente no! Da quando gli uomini fingono di essere felici facendo le massaie, e le donne fingono di essere strafighe quando si portano a letto un uomo e lo stanno usando (un momento, scusate, mi viene da ridere), c’è un tale caos e una tale tristezza, che non se ne esce più. Dovremmo dilungarci parlando dell’enorme importanza dei ruoli stabiliti, nella società e nella nostra vita, ma questa non è la sede. Focalizziamoci quindi sui sentimenti: davvero pensiamo che uomo e donna possano mai avere sentimenti totalmente uguali? Siamo stati fatti strutturalmente diversi ma complementari. Ebbene, semplicemente, è questo che siamo: diversi ma complementari. Finchè non avviene la vera accettazione dell’uomo in quanto tale, e della donna in quanto tale, non arriveremo da nessuna parte. Senza prevaricazione, ma siamo diversi. Capendo questo concetto e accettandolo, troveremo la pace.
4) Gli amori distanti funzionano solo se NON vuoi un vero legame
Le vere storie d’amore sono fatte di vita quotidiana. Esse sono la somma di 365 giorni in cui ti svegli accanto alla stessa persona, con gli occhi appiccicati e il cavallo del pigiama che ti pende fino alle ginocchia. Esse sono gli sbadigli, il sudore, le risate, il calore, la sostanza di ore, giorni, anni, passati veramente l’uno a fianco dell’altro. Le relazioni a distanza nascono, e fin qui nulla di strano. Quando accade poi che uno va a vivere nella realtà dell’altro, allora può funzionare; se invece due persone per anni continuano a stare lontani e a vedersi negli straccetti di tempo disponibili (Natale, Pasqua e ponti vari), vi prego non la chiamate relazione d’amore. Siete semplicemente due cari amici che si vogliono un mondo di bene e che condividono molte cose, tra cui andare a letto insieme quando vi ritrovate. Quando ami qualcuno, senza quella persona non ci vuoi e non ci puoi stare, punto. Alcuni diranno “Se ami davvero, fai sacrifici e stai a miglia e miglia senza problemi.” Magari se sei un business man o un’attrice di successo, può essere, perché sei talmente preso dalla tua priorità che è il lavoro, che vivresti qualunque relazione affettiva quasi come un optional. Ma se sei un comune mortale, la realtà è che dentro te non vuoi un legame vero, o lo temi, o a lungo andare ti darebbe noia.
5) Non serve condividere gli stessi interessi, è importante CONDIVIDERE GLI STESSI VALORI
A me non piace pescare, ma lui ci va. A lui non piace leggere, ma io lo faccio ogni sera. Due esempi di come gli interessi comuni non sono fondamentali, sebbene averne almeno alcuni diventi importante. Quello che conta davvero sono gli stessi valori. Se per me conta molto la famiglia e i figli, e per lui conta il giro del mondo in Harley-Davidson, non potrò meravigliarmi che dopo due anni sarò già rimasta sola con quattro marmocchi in braccio. Se lui è convinto che comunicare con la mente sia possibile, e lei invece fa un dibattito anche se deve decidere il condimento della pasta, è ovvio che questa coppia non durerà se non per una manciata di anni.
Cosa conta davvero per te? Quali sono i tuoi più grandi valori? Scriviteli e non scendere a compromessi con nessuno. I compromessi li puoi fare sul come spremere il tubetto del dentifricio, non su cose in cui hai sempre creduto.
6) Quando ti sposi con qualcuno, STAI SPOSANDO ANCHE LA SUA FAMIGLIA
Ricordatelo sempre questo. E ricordati anche che la persona che stai scegliendo, vuoi o non vuoi sarà sempre in qualche modo il risultato di quella famiglia. Tienilo presente e decidi se per te la cosa è gestibile o meno. Togli gli occhiali rosa almeno ogni tanto.
7) NESSUNO cambia grazie a qualcuno
E’ vero, dovremmo prendercela con tutti quei film che ci hanno insegnato che l’amore può tutto, anche far diventare buono il braccio destro del diavolo. La realtà è ben diversa purtroppo, scriviamocelo e mettiamoci i post it anche sulla fronte: le persone non cambiano! Se lo fanno, è perché autonomamente intraprendono percorsi personali: una terapia, un percorso spirituale. Ma è una cosa che nasce da loro stessi, non perché incontrano l’amore che lo cambia, ma quando mai.
8) NON ESISTE UNA SOLA persona giusta
Ogni persona che hai incontrato, si è incastrata perfettamente nel tuo cammino. Quindi ci sono diverse persone giuste che puoi incontrare nella vita, in quanto anche quelle che reputi sbagliate hanno contribuito alla tua crescita. Smetti di idealizzare amori del passato; essi evidentemente hanno esaurito il loro compito se non stanno più continuando il percorso al tuo fianco. Si, probabilmente con una persona avevi più feeling che con un’altra, ma questo non vuol dire che sia l’unica persona giusta su questa terra. Se non è andata, vuol dire che non era tutto rose e fiori. Individua la realtà delle cose.
9) Nel tempo potreste scoprirvi ESTRANEI, se crescete separatamente o matura solo uno di voi due
Una coppia dovrebbe sempre andare pari passo nella maturazione interiore. E’ un percorso, un cammino, che si dovrebbe compiere mano nella mano. E’ anche un modo per non perdersi, per guidarsi, per trovarsi più facilmente. E’ la coppia questa, esattamente. Suona strano perché di solito le coppie che ci sono in giro, fanno tutto l’opposto. Stanno insieme, ma interiormente divise, e per la maggiore rimangono emotivamente quelli di sempre. Ma succede che uno dei due cresca, maturi personalmente, magari per i percorsi che segue, per le letture che fa, per l’introspezione che attua. Questo fa si che un bel giorno una coppia si ritrovi a guardarsi come se si fosse estranei, ed è un punto di non ritorno.
10) Il divorzio ti libera dalla convivenza con una persona che non tolleri più, MA TI RINCHIUDE IN ALTRE PRIGIONI
L’ideale sarebbe pensarci prima, e pensarci molto. Ma ahimè, non sempre si è lucidi quando ci si sposa, soprattutto quando questa scelta è stata a lungo desiderata e idealizzata. Oggi il divorzio è diventato prassi, è diventato l’antiacido dopo un’alimentazione sbagliata. L’idea di oggi è “Vabbè io mi sposo, tanto se le cose non tornano, divorzio”. Se non fosse che il divorzio ti libera dalla convivenza con qualcuno, MA: se ci sono figli, non ti libererà mai da questo qualcuno, né dalle rogne legali, né da tutto quello che ne consegue. E questa nuova libertà ti aprirà le porte di una nuova galera: in realtà le persone non hanno quella mentalità aperta che dicono di avere; quindi se vuoi rifarti una vita, dovrai scendere a compromessi. O lo fai, o rimani solo. Per fortuna in tanti sono di bocca buona e non appena trovano qualcosa che corrisponda a certi canoni personali, arraffano la preda e trovano sistemazione in poco tempo. E’ proprio questo il compromesso: troverai qualcuno, a patto che ti accontenti; che rinunci alla ricerca dell’Amore (“ormai non hai 20 anni, suvvia!” ti diranno); che se trovi qualcuno che non ha figli e tu invece si, devi dargli almeno un pargolo (praticamente un baratto, uno scambio di favori o di merci); che devi farti piacere i figli di chiunque, e devi accendere il cero in chiesa affinchè i tuoi figli piacciano; che devi metterti in casa nel tempo di due giri di valzer, qualcuno che praticamente non sai nemmeno chi diamine è, perché per quanto tempo lo hai frequentato non importa, visto che avete 45 anni a testa, e quindi non si deve perdere tempo, manco fosse che state morendo entrambi domani.
Se non scendi a compromessi, abbraccia pure la tua solitudine. Che secondo me è più dignitosa, meno problematica e per certi versi anche più allegra.
Ma sappi che il divorzio non è una soluzione. Quindi pensaci prima. E molto.
11) “E vissero felici e contenti” NON ESISTE
Mi dispiace, ma non esiste davvero. Anzi, le coppie più riuscite sono proprio quelle che hanno dovuto mettersi in gioco e sudare per far combaciare tutto. Hanno lavorato duro. Ma come base c’era un grande sentimento reciproco. Senza quello, non sarebbero potuti andare lontano. Per stare insieme c’è bisogno principalmente di Amore, non passione fisica. Oggi si tende molto a fare confusione. L’eros aiuta molto, ma di per sé non è Amore.
Quindi quello a cui puoi credere è “E vissero insieme, amandosi, e ce la misero tutta”. Questo è il segreto.
12) I sentimenti contraccambiati non sono la norma, sono un vero e proprio MIRACOLO
Se puoi dire di stare vivendo un sentimento contraccambiato davvero, puoi credere che stai vivendo un vero miracolo. Quindi renditene conto e trattalo come tale. Riflettici: per la maggiore in giro trovi amori non corrisposti, amori impossibili, persone che stanno insieme ma non si amano, o solo uno dei due ama davvero. Quindi, deducine che amarsi vicendevolmente è un miracolo. Sei stato graziato. Ora comportati di conseguenza, e non dare mai per scontato questo Dono.
La verità spesso è una sedia scomoda su cui non si riesce a stare seduti, ma è l’unica via che abbiamo per comprendere le cose.
Non fingete mai. Non raccontatevi storielle. Siate onesti e trasparenti. Tutto ciò che minaccia la fiducia, avvelena e distrugge.
Guardare in faccia le cose, il più delle volte non è semplice, ma quando lo si fa, la vita cambia, e cambia in meglio.
Provare per credere.
Patrizia Perotti
www.patriziaperotti.it

Ti piace, ti attrae, sembra il tipo o la tipa giusta per te.
Quando siete vicini, sembrate due calamite.
Eppure qualcosa, quasi impercettibile, sembra non quadrare nel modo giusto.
In questi casi, quando il tuo istinto sta urlando che devi stare attento, non conviene mai mettere la testa sotto la sabbia. Se ti imbarchi in una situazione sentimentale sbagliata, la sofferenza sarà tanta, e rischi di portarne gli strascichi dietro per anni. Le relazioni negative segnano, e a volte riescono a rovinarci e a compromettere la nostra intera esistenza.
La solitudine spesso ci fa prendere decisioni sbagliate, ci fa scegliere persone che andrebbero bene per una notte, con cui un domani diremo che “io con quello lì non ci avrei preso nemmeno un gelato, eppure l’ho sposato”.
Oggigiorno ci sono anche tante persone separate che cercano di farsi piacere la qualunque, pur di non rimanere soli. Come comunemente si sente dire, “abbassano le pretese”, perchè pensano di non potersi meritare altro che mediocrità. Accontentarsi in amore ci rende infelici e tristi. Se vi siete lasciati alle spalle un matrimonio fallito, non fallite nuovamente scegliendo relazioni sbagliate e di comodo.
Qui di seguito troverete i segnali evidenti da cogliere al volo, quando state uscendo con una persona palesemente sbagliata:
1) PARLA TROPPO DI SE’
Quello di cui non avete bisogno, è senza dubbio di qualcuno che non fa che stare al centro del mondo. “Io questo, io quello, io qua, io là”. Sembra concentrato su di sè e quando è il vostro turno di parlare, appare quasi distratto? Si fa i complimenti da solo, mentre per voi riserva solo qualche parola gentile scontata? Scappate. Nella sua vita c’è posto solo per se stesso e per i suoi bisogni.
2) I SUOI AMICI IGNORANO CHE ESISTI
Quando una persona è seriamente interessata, una delle prime cose che fa, è parlarne con un amico fidato, o a volte con l’intero gruppo di amici.
Quando qualcuno si sente lusingato dalla vostra presenza, se si sente fiero di uscire con voi, avrà veramente voglia di farvi vedere al mondo, e non solo agli amici.
Se chi state frequentando vi tiene come un segreto da non svelare, vuol dire che non è affatto convinto di voi, e spera semplicemente di concludere qualche bel periodo di serate.
3) VUOLE STARE CON TE SEMPRE IN CASA O IN LUOGHI APPARTATI
Frequentarsi con qualcuno, vuol dire più che altro uscire pubblicamente senza impegno, con la precisa intenzione di conoscersi più a fondo. Quando chi frequenti ha fretta di correre sul divano o a letto, o in macchina appartati, non vuole altro da te, che sesso fine a se stesso.
4) NON RISPETTA I TUOI TEMPI
Non sentirti in torto se hai i tuoi tempi da rispettare, sia per decidere se intraprendere una relazione, sia per avere rapporti completi con questa persona. Se la persona con cui esci fa pressione in questo senso, e magari ti ridicolizza dicendo che non hai più 15 anni, prendi le distanze e stai pur certo che di te non gliene importa nulla. Ha solo voglia di concludere.
5) NON TI DIVERTI IN SUA COMPAGNIA E FATICATE A INTENDERVI
Gira e rigira noti che avete poco da dirvi, che ci sono spesso silenzi imbarazzanti, che provi un vago senso di noia che cerchi di colmare.
A volte sembra che parlate due lingue differenti, provi difficoltà nel farti capire da questa persona.
Con chi stai bene, anche i momenti di silenzio, parlano. Ti senti appagato solo a stare accanto a questa persona, non provi imbarazzo e noia, ma anzi ti senti in pace col mondo quando stai con lui/lei.
Con chi stai bene, magari non vi levate le parole di bocca, ma vi capite al volo, usate lo stesso linguaggio, e non ti serve troppo per intendervi.
Se questo non accade, la tua anima ti sta avvertendo: non è la persona che fa per te.
6) E’ PRESENTE SOLO SU WHATSAPP
Non significa nulla se ti manda il buon giorno, la buona notte, le foto del suo panino, e anche quelle del suo cane mentre fa i bisogni al parco. Non c’è niente di più facile che mandare qualche messaggio scontato anche ogni mezz’ora. Alla fine è anche un ottimo passatempo per chi lo fa.
Contano i fatti. Quanto tempo veramente questa persona investe con te e per te. Quanto lo senti vicino in quel che ti accade. Quanto sai di poter contare su di lui/lei.
7) NON SA MANTENERE LE GIUSTE DISTANZE
C’è chi si appiccica come un francobollo perchè in realtà ti ha scelta perchè eri l’unica opzione possibile, e aveva bisogno di non sentirsi solo. E c’è chi invece scompare anche per settimane, perchè chissà chi e cosa vuole, e tu rimani lì in punta di piedi per non disturbare.
Se chi frequenti ha difficoltà ad avere con te una continuità regolare ma non assillante, in realtà non vuole veramente te.
8) QUESTA RELAZIONE NON E’ FONTE DI GRATIFICAZIONE
Se non ti fa sentire speciale, non vede in te qualcuno di unico, non si sente fortunato ad averti, non ha gesti gentili, o li ha solo di rado, non ti fa complimenti sentiti, non ti gratifica in alcun modo, e anzi ti ridicolizza, sminuisce, ti fa sentire invisibile e inadeguata, hai senza dubbio a che fare con una persona assolutamente sbagliata.
Queste saranno le cose che ben presto ti faranno perdere la stima di te stesso.
E ancora, non è una persona propositiva, non ti stimola se non per un senso (e forse nemmeno per quello), non si interessa alla tua vita, non riesce ad esserne partecipe veramente, non si dà da fare per aiutarti quando hai bisogno, non condivide nulla con te, non mostra empatia verso di te, non ti sprona a migliorare.
Questi motivi bastano e avanzano per sentire presto questa persona come un fantasma inutile nella tua vita.
Ricordate sempre che è meglio una dignitosa solitudine, che la compagnia di qualcuno a cui di voi non importa nulla.
Voler bene a se stessi è proprio questo: non darsi in pasto a chiunque, e sentire di meritare qualcuno in grado di amare e capire. Qualcuno che sta scegliendo veramente te.
-Patrizia Perotti-

(Il matrimonio: prevenire è meglio che curare)
Se un tempo si sentiva ridacchiare bonariamente sul detto “Il matrimonio è la tomba dell’amore”, oggi si è smesso di ridere e questo detto si è tramutato in una triste realtà.
Moltissime coppie divorziano, mentre molte altre continuano a stare insieme pur sostenendo di non sentirsi felici e appagati.
Alcuni di buona volontà si recano dagli specialisti del settore per intraprendere terapie di coppia e cercare di salvare il salvabile.
Altri, la maggior parte, si rifugiano dentro al letto di qualcun altro, o ricorrono alla separazione, e in entrambi i casi le motivazioni per lo più non sono gravi.
Piuttosto che curare dopo, bisognerebbe educare le coppie che si affacciano all’idea di una vita comune, alla prevenzione. Impossibile? Assolutamente no.
I corsi prematrimoniali a cui partecipano le coppie che andranno a formare una famiglia, potrebbero essere la base ideale per una maggiore e più vera consapevolezza di coppia. Invece questi corsi, peraltro esclusivamente cattolici, e quindi non estesi a tutte le coppie, vengono proposti solo nel caso in cui il matrimonio sia imminente, e il loro scopo è quello di incoraggiare le coppie al matrimonio, perseverando nella visione romantica che si ha di esso, e valutando aspetti poco importanti della vita matrimoniale (come schiaccio il tubetto del dentifricio, o se mentre dormo tolgo le coperte di dosso a mio marito). Praticamente barzellette. Un compito affidato a mani di semplici coppie quasi incompetenti di quello che piuttosto dovrebbe essere un percorso formativo di consapevolezza e discernimento.
Nessuno ci fa caso, ma la motivazione principale per cui un matrimonio fallisce, è da ricercare proprio nel motivo per cui due persone si sono legate. Il motivo vero ovviamente. Perchè tutti, chi più chi meno, asseriscono di essersi sposati per amore. Per poi dichiarare che ad un certo punto l’amore è finito. No, l’amore non finisce così.
Qual’è il problema allora?
Il fatto è che nessuno ci educa all’amore. Nel senso che nessuno ce lo ha mai spiegato. E siamo andati in giro per le strade di questa vita brancolando nel buio, credendo che fosse amore anche un calesse (come ci insegna un film) e scambiando per amore qualunque altra cosa.
In fin dei conti, quali sono i veri motivi per cui le persone si uniscono in matrimonio?
1) I figli (Desidero una famiglia, voglio sistemarmi, non voglio stare solo)
Biologicamente parlando, purtroppo per le donne si possono avere figli fino ad una certa età, e a causa di questo fattore, scatta in ogni donna il famoso “orologio biologico”, che manda letteralmente in tilt qualunque donna, anche quelle sane di mente. Moltissime donne compiono, tra i 28 e i 35 anni, scelte sentimentali assurde, che mai e poi mai avrebbero preso in considerazione se solo avessero avuto un’altra età, e se il panico di non poter diventare madre non avesse avuto il sopravvento.
Anche diversi uomini a dire il vero aspirano a vivere la loro paternità, e compiono lo stesso errore, magari vedendo che molti amici hanno già prole, o vedendosi già in età matura (di solito over 30 o 40), e ci si sente di aver fatto tutto, tranne un figlio.
Quando si desidera una faimiglia, e la si desidera tanto, è assurdo a dirsi, ma andiamo a prenderci chiunque sia disponibile in quel momento e ci affezioniamo a chi abbiamo davanti, perchè sappiamo che quella persona soddisferà il nostro desiderio. Una volta realizzato, la foga del desiderio andrà a scemare, finchè non ci ritroveremo davanti qualcuno che senza rendercene conto non abbiamo mai amato davvero.
2) Fidanzamenti lunghissimi o fidanzamenti lampo.
Si sta insieme da giovani, si cresce insieme, e non si riesce più a vedere se stessi senza quella persona. E’ amore? Niente affatto. Si chiama abitudine, affetto. Un campanello d’allarme in queste coppie dovrebbe essere la sessualità, che di solito dopo tanti anni và a scemare di brutto. “Ma noi però facciamo tanti viaggi, abbiamo un cane, non litighiamo mai.” – diranno loro. – Beh non sono queste le cose che vi definiscono come coppia amorosa. Siete due amici che stanno bene insieme e che ogni tanto se gli capita fa sesso. L’abitudine non è amore. Potrete volervi bene infinitamente, ma ciò non basta per costruire un’unione che può sfidare il tempo. L’amore prima o poi sfonderà anche la vostra porta, romperà le vostre abitudini, e vi porterà altrove. O se avete le porte a prova di bomba, rimarrete in uno stato perenne di sottile (ma mica tanto) insoddisfazione.
Anche i fidanzamenti lampo sono insidiosi. Si scambia spesso il colpo di fulmine romantico con l’amore della vita. Un’attrazione cocente che dura il tempo dell’estste, per un amore da film. Bisogna fermarsi. Sposarsi sull’onda del momento è controproducente, anche perchè le onde si ritirano, e voi finite sulla sabbia bagnata di pancia. Ahio! Fa male, eh?
3) Stima, affetto, bene, riconoscenza, interessi comuni.
Diversi ignoranti ci hanno detto che quello che conta in una coppia è provare verso il partner sentimenti che possono essere provati anche quando non c’è amore. Tutti bei sentimenti, per carità, ma nessuno di loro ha come sinonimo la parola “amore”.
Logicamente bisognerebbe provare ANCHE questi sentimenti verso il partner. Ma quali sono i sentimenti veramente fondamentali? Innanzi tutto la chimica. Essa è primaria. Qua non stiamo parlando di mera attrazione fisica, che potremmo avere anche per un pefetto sconosciuto che passa per strada. Qua parliamo di quel legame di pelle inspiegabile e forte che unisce due persone. La stessa importanza la riveste il sentimento che proviamo. Meno riusciamo a spiegarlo, e più è autentico.
4) Avete scelto il partner con la testa, o per rabbia, o per rivincita, o perchè vi avrebbero invidiato, o perchè piaceva alla vostra famiglia e agli amici, o perchè socialmente era giusto per voi.
Potrà sembrare assurdo, ma la stragrande maggioranza dei matrimoni, si celebrano per i motivi sopraindicati.
Lasciano la donna che amano perchè non era adatta socialmente o per la loro famiglia. Non l’avrebbero mai accettata, e non perdiamoci nei motivi perchè sono veramente molteplici. E così scelgono quella che credono “la moglie perfetta”. Salvo poi ritrovarsi in casa con una donna con cui non si riescono a provare emozioni.
Oppure vengono lasciate dal fidanzato storico. Che smacco! Ed ecco che la rabbia innesca il desiderio di rivalsa. “Tu mi vedrai felice!” affermano desiderando vendetta. E sposano lui, non guardando in faccia niente e nessuno, vanno dritte come treni. Salvo poi svegliarsi un giorno e non capire nemmeno perchè stanno dormendo accanto a quell’uomo di cui a loro non importa nulla, e che decisamente non faceva per loro, da nessun punto di vista.
Di esempi ne potremmo fare a miliardi. A noi basta sottolineare che nemmeno qui si intravede lontanamente amore.
5) Idealizzazione dell’amore e del partner (Immaturi per sempre).
Chi pensa che l’amore vero è bello, liscio come l’olio, fantastico e brillante, non ha mai veramente conosciuto l’amore.
Chi pensa che “Lui è un disgraziato, ma con me cambierà”, ha seri problemi affettivi e di disistima che dovrebbe assolutamente curare.
Chi dice che “Io tradisco ma non faccio mancare nulla alla mia famiglia.”, crede davvero che il suo progetto familiare e di coppia non sia fallito? Lo è , eccome, nel modo peggiore: con la menzogna e l’inganno.
Chi crede che flirtare sui social sia un modo per svagare, dovrebbe chiedere a se stesso quali siano mai le calamità assaurde che sta affrontando, e se piuttosto il suo non è un modo infantile per cacciarsi nei guai. A volte alcuni mal sopportano la routine matrimoniale, e cercano sciocche vie di fuga, senza preoccuparsi del fatto che queste vie di fuga possono trasformarsi in “soluzioni” pericolose alla noia (spesso ingiustificata).
LE SOLUZIONI. Esistono?
Abbiamo quindi visto che la maggior parte dei matrimoni che non funzionano, non sono altro che il logico epilogo del motivo che ci ha inizialmente legati ad una persona.
Se il motivo non è l’amore, non possiamo pensare che raccoglieremo amore strada facendo. Si raccoglie sempre quello che si semina.
La prevenzione è la soluzione ottimale. Ma essa è possibile solo quando è presente una profonda onestà verso se stessi e verso il partner. E a sua volta questo genere di onestà è presente solo quando si diventa consapevoli di se stessi.
Prima di affrontare un passo importante come il matrimonio, bisogna chidersi onestamente quali desideri vogliamo realizzare attraverso esso.
Siamo veramente in grado di essere fedeli ad una persona per tutta la vita? E la persona che abbiamo accanto, crediamo che potrà ricevere senza sforzarsi la nostra totale fedeltà? Attenzione; qual’è la verità?
Amiamo questa persona? La apprezziamo? E lui/lei, ci apprezza? Dimostra di volere veramente il nostro bene? Ci piace? Ci attrae come nessun altro anche dopo diverso tempo? L’odore della sua pelle è per noi meraviglioso? Sentiamo questa persona profondamente dentro di noi, e sappiamo che possiamo contare su si lui/lei? Ciò che proviamo è forte e non si può spiegare? Questa è la strada giusta.
Sappiamo che il matrimonio vuol dire sacrificio? Non dobbiamo metterci in croce, ma nemmeno abbandonare il campo quando c’è da rimboccarsi le maniche. Sappiamo che potremo sbuffare cento volte, ma che dovremo comunque alzarci e fare con amore tante cose che non avremmo proprio voglia di fare? Sappiate che, soprattutto quando arriveranno i figli, sarà così.
Stiamo semplicemente seguendo la realizzazione di un progetto comune (il matrimonio, i figli, ecc), oppure stiamo scegliendo quella persona a prescindere? Se con questa persona non potessimo avere figli, lo sceglieremmo comunque? E’ davvero lui/lei che vogliamo? Attenti. E soprattutto sinceri.
Quando scegliamo qualcuno non per comlare la solitudine, e nemmeno per soddisfare i nostri desideri, ma lo scegliamo eslusivamente perchè è lui o lei, allora la nostra unione avrà buone possibilità di riuscita.
Questi sono solo degli input su cui poter riflettere.
Abbiamo una sola vita, e l’unico modo per viverla bene è capire quello per cui siamo veramente tagliati, e scegliere le strade che più ci renderanno appagati. Il matrimonio è uno dei passi che non tutti dovrebbero compiere, o più che altro è un passo che dovrebbe essere compiuto solo dopo aver chiaro quello che ci ha legato alla persona che vorremmo sposare.
Domandatevi se veramente sapete cos’è l’amore, o se state chiamando amore qualcosa che non lo è.
Il segreto infatti è sposarsi solo per amore. Amore vero. Solo quello.
-Patrizia Perotti-

“Se l’avessi capito prima…”
Ce lo siamo detti tutti al termine di una relazione o frequentazione che ci ha delusi o semplicemente fatto perdere tempo. Ci rispondiamo che non potevamo saperlo, che le persone si rivelano dopo.
In un certo senso è veramente così, poiché all’inizio è facile mascherare la propria personalità, e anche perché eravamo talmente presi dalla situazione che stava per nascere, che abbiamo voluto vedere solo il buono che emergeva.
Eppure, pur mantenendo il desiderio di scoperta verso l’altro, ed uno sguardo fiabesco al quale non dovremmo mai rinunciare, è possibile sin dall’inizio capire con chi abbiamo a che fare, e se la relazione che vorremmo intraprendere sarà un bluff o no.
I primi approcci (non virtuali ovviamente) che abbiamo con una persona, ci rivelano più di quanto possiamo immaginare. Pertanto, il consiglio migliore in assoluto, è quello di ascoltare sempre l’istinto, quella vocina che non vi fa “masticare” del tutto una persona e vi dice che qualcosa di sottile non riuscite ad inquadrarla. Ascoltatela sempre!
Qui di seguito impariamo a riconoscere le persone da cui scappare immediatamente, senza perdere altro tempo.
CHI SI IDENTIFICA CON LA PROPRIA PROFESSIONE, O CON LE CONOSCENZE CHE HA, O COL PROPRIO STATUS
Una persona che senza che glielo chiedessimo, sta già lì a dirci che è un avvocato, un medico, un artista, ecc, punta sulla propria professione per “colpire nel segno.” Prima ancora di dirci come si chiama, ecco che sfodera il suo “Sono un ingegnere…”, tant’è che verrebbe da rispondergli “E chi diamine se ne frega?”
Sono persone che non hanno puntato su se stessi in quanto individui, ma credono (erroneamente) che il valore di una persona sia dato dai suoi risultati professionali, dal titolo conseguito, dal lustro che crede di avere nei riguardi della società. Se aspirate a persone che danno valore di più all’apparire e non all’essere, accomodatevi pure.
Le persone di valore, si pongono per quello che sono interiormente, e per quello che sanno dare ed essere, a prescindere dal ruolo sociale e professionale che occupano. Non si sentono superiori né inferiori a nessuno.
Discorso simile per le persone che vi raccontano subito che conoscono tizio e caio, o che hanno avuto gravi lutti o accadimenti per cui cercano in questo modo di attirare l’attenzione. I primi credono di non valere nulla, perché secondo loro hanno bisogno di sfruttare la conoscenza con questo e con quello pur di trovare considerazione; i secondi si pongono subito come “caso umano”, e cercano qualcuno che li salvi.
Le persone valide, pur avendo a volte vite scomode, terranno per ultime queste verità poco felici, non per nascondervi qualcosa, ma perché quelle verità fanno parte di quel lato della loro esistenza che l’individuo ha accettato e non può cambiare, e non sta cercando nessuno che lo tolga dalle sabbie mobili. E’ interessato a voi e basta. Si farà conoscere per quello che è.
CHI NON TROVA TEMPO PER VOI E VI CONSIDERA POCO
Mai come in questo caso, il buon giorno si vede dal mattino. Quando trovate persone sfuggenti, che vi cercano per come gli gira l’elica, che a tratti sembrano considerarvi, e a tratti sembra che non esistete, evitate di raccontarvi barzellette, e cioè che sono persone con una vita molto piena, ecc. La verità è che semplicemente hanno altro di meglio da fare. Possono avere un’altra persona in testa, o anche se non hanno nessuno in particolare, sono come le farfalle che si posano sempre su fiori differenti, o non sono del tutto interessati alla vostra persona, o si credono chissà chi nel pensare che devono sempre essere gli altri a cercarli. Perseverando, ne andrà della vostra autostima. Quando non interessate, mollate subito la presa. Chi si interessa veramente a voi, non avrà alcuna voglia di aspettare chissà quali tempi giusti per sentirvi o cercarvi.
LE PERSONE PRESE DI SE’ E TROPPO CONCENTRATE SULLA PROPRIA VITA
“Io, io, io, io…” “Il mio lavoro, i miei colleghi, i miei amici, i miei viaggi, la mia palestra, i miei interessi…” Davvero sperate di trovare un posto decente nella vita di queste persone?
Quando il mondo di una persona gira attorno a se stesso e ai dolci cavoletti suoi, difficilmente avrà voglia di trovarvi una giusta collocazione. Queste persone, se ci fate caso, parlano di sé continuamente, sin dai primi approcci. Questo perché pretenderebbero in realtà di diventare il centro della vostra vita. Il punto è che non sono assolutamente disposti a contraccambiare. Sono egoisti, e non di quel sano egoismo che a volte è necessario perché ci salva la vita, ma di quello brutto, quello che esclude ogni forma di vera e appagante relazione.
Se incontrate qualcuno che non fa che parlarvi di sé, dei suoi casini, di quello che fa o non fa, ma non sembra interessarsi alla vostra vita e alla vostra persona, sapete che avete a che fare con un perfetto egoista, e nessuno di voi avrà la bacchetta magica per poterlo cambiare.
LE PERSONE CHE SEMBRANO SUBITO PERFETTE
Avete incontrato qualcuno che recita subito la parte della “perla dell’umanità”? Fate attenzione! Dietro queste persone che sembrano rivelarsi subito eccellenti, fin troppo attente, ideali, presenti, si celano spesso persone che vogliono “comprarvi”. Narcisisti, o più semplicemente persone inaffidabili, che vogliono ottenere qualcosa di specifico da voi. Il troppo, stroppia, lo dice anche il detto. E un altro detto che uso spesso, dice che “In media stat virtus”. Le belle persone sono equilibrate. Non eccedono, né si assentano troppo. Ci sono sempre, ma senza essere invadenti. Non dipendono da voi, ma gli mancate.
L’equilibrio di qualcuno si sente, è tangibile.
LE PERSONE CHE NON HANNO AMICI VERI
Diffidate sempre da chi non ha amici stretti, quelli veri, quelli pochi ma buoni, quelli che durano da tanti, tanti anni. Essere circondati da conoscenti è un conto, come anche avere amicizie di circostanza, di facoltà, di gruppo, ecc. Avere amici veri da una vita, che vogliono bene veramente, è un altro conto. Vuol dire che negli anni si è riuscito a dare e a costruire dei rapporti di amicizia capaci di durare nel tempo. Vuol dire avere davanti qualcuno che ha dato peso alle persone più che alle cose, che non ha dato importanza alla moltitudine, ma alla sostanza. Vuol dire aver trovato qualcuno che tiene ancora ai valori, soprattutto qualcuno che ha saputo dare e non ha solo preso.
IL RAPPORTO COL CELLULARE, CON I SOCIAL E CON LE CHAT
Persone troppo gelose delle proprie cose? Profili social blindati? Cellulare che magicamente non esiste quando ci siete voi, o con la modalità silenziosa attivata? Continui accessi in altre chat mentre contemporaneamente parla con voi? Attenzione! Chi non ha nulla da nascondere, non nasconde nulla.
Il cellulare invece è perfettamente visibile, non riceve troppe notifiche, e quando le riceve nessuno corre a nascondere il mittente? Notate che il dispositivo non riceve molte attenzioni, ma viene comunque controllato in vostra presenza senza problemi? Bene, evidentemente questa persona non ha nulla di più interessante altrove.
Ci saranno periodi nella vostra vita in cui avrete proprio voglia che quella persona che avete incontrato, sia quella giusta. Ma non mentite a voi stessi, perché chi ne pagherà un giorno lo scotto sarete proprio voi. Aprite gli occhi, quelli dell’anima, quelli dell’istinto. Loro sono lì per suggerirvi cosa veramente fa per voi, e vi guideranno a non commettere errori che a volte diventano le croci della nostra intera esistenza.
-Patrizia Perotti-
Siamo innamorati. Ne siamo sicuri. Dall’altra parte però non c’è la stessa trasparenza, qualcosa sembra non voler ingranare come dovrebbe. Ci sono delle zone d’ombra che ci sfuggono.
Oppure.
Qualcuno ci interessa molto, ma sembra indeciso, non capiamo le sue vere intenzioni.
Ci poniamo così mille domande fino allo sfinimento, e ciò accade sempre quando ci ostiniamo a non vedere veramente le cose come stanno. Perché preferiamo illuderci e raccontarci frottole sull’altra persona, anziché dirci la verità?
Le menzogne sono spesso comode all’inizio, lo sappiamo bene. In due secondi sanno trarci di impiccio con gli altri e con noi stessi. Ma in un secondo momento se ne paga sempre un prezzo molto caro. La verità presuppone sempre maturità. La voglia di vedere le cose come realmente sono ed affrontarle. Ma non sempre siamo pronti a questo. Ci vuole coraggio, forza, e voglia di guardarci dentro.
Esaminiamo insieme le più grosse illusioni d’amore che ci fanno perdere tempo prezioso, ci fanno soffrire, scalfiscono la nostra autostima e ci fanno girare a vuoto.
- PENSARE CHE LUI/LEI CAMBIERA’
Ha un pessimo carattere. Ci ha detto chiaramente che non intende intraprendere una relazione con noi. Tradisce. Dice menzogne abitualmente. Vi è arrivata voce da gente fidata che trattava male l’ex. Ha dei vizi pesanti (gioco, droghe, alcol, ecc). Soffre di un disturbo della personalità (narcisismo, borderline, ecc).
Questi sono solo alcuni dei casi in cui potreste trovarvi a pensare che il vostro partner con voi potrà cambiare.
Scrivetevelo a caratteri cubitali con i “post it” sparsi per tutta la casa: NESSUNO CAMBIA PER QUALCUNO.
Le persone possono cambiare esclusivamente quando in maniera autonoma decidono di farlo, intraprendendo un serio percorso terapeutico, e questo indica un reale cambiamento in atto già nella persona stessa.
Potete essere la persona migliore dell’universo. Lui/lei non cambieranno perché li amate. Non cambieranno perché stanno con voi. Anzi, inizialmente potrebbero anche cercare di compiacervi per “comprarvi”. Non permettete che nessuno vi usi. Abbandonate assolutamente l’illusione che chi avete davanti cambierà. Nessuno può mutare la propria natura. Nessuno cambia solo perché incontra voi. E’ una verità scomoda, ma purtroppo è da accettare.
- CREDERE CHE LE TATTICHE POSSANO SERVIRE
Quando qualcuno prova qualcosa per voi, non servono tattiche di nessun tipo, che anzi potrebbero inasprire un rapporto che funziona. Al contrario, cercare di far interessare a voi qualcuno servendovi delle tattiche, vi farà perdere esclusivamente tempo.
Provocare gelosie, non farsi vivo pensando che mancherete, ecc, non servono a nulla. Se qualcuno è veramente interessato a voi, non servirà nulla di tutto questo. Ditevi la verità: se a questa persona non interessate, non interessate e basta.
- CREDERE CHE MOLTO SESSO EQUIVALGA AD AMORE.
E CREDERE CHE POCO SESSO SIA UGUALMENTE AMORE.
Dove c’è desiderio, c’è amore. Non stiamo parlando solo di desiderio fisico. Il desiderio verso una persona non si restringe solo a questo campo.
Quando desideriamo una persona, significa che desideriamo starle vicino, desideriamo parlarle, sentire la sua voce, il suo profumo, desideriamo poi baciarla, toccarla, desideriamo il suo corpo e tutto ciò che fa parte di lui/lei. Questo desiderio si chiama amore.
Quando invece qualcuno viene a letto con voi e basta, sta desiderando solo il vostro corpo, e nonostante la meravigliosa sintonia che a volte si instaura, fare sesso in modo appagante con qualcuno, non vuole assolutamente dire che questo qualcuno è coinvolto emotivamente.
Di contro, quando vivete una situazione in cui vostro marito/moglie vi cercano poco e niente fisicamente, è inutile dirsi che l’amore è altro. La verità è che il vostro partner ha smesso di desiderarvi, e dovreste correre ai ripari o prenderne atto.
- CREDERE CHE BISOGNA LOTTARE PER FARSI AMARE
Tiziano Ferro lo canta molto bene: “L’amore è una cosa semplice”. Ciò vuol dire che quando accade ed è reciproco, non avrete bisogno di fare chissà cosa per farvi amare. Siete degni d’amore in qualunque caso, non dovete mai elemosinare affetto a chi sembra non vedervi. In tal caso allontanatevi. E amatevi di più.
- SCAMBIARE GENTILEZZA E DISPONIBILITA’ PER INTERESSE
Le persone belle e positive per fortuna esistono. Quando ne incontrate una, non vuol dire necessariamente che quella persona, disponibile, affettuosa e gentile, sia interessata a voi. Cercate in tutti i modi di usare lucidità e rispondete con onestà a queste domande: Vi ha mai cercato per primo? Ha dimostrato di voler stare molto tempo a far chiacchiere con voi? Vi ha mai fatto un complimento anche senza che ne abbia prima ricevuto uno? Cerca di entrare in intimità con voi, o è sfuggente? Quando parlate di presenza, cerca in qualche modo il vostro contatto fisico? Se gli avete chiesto di uscire, ha accettato o ha rimandato e si è trovato una scusa?
Chiaramente avrete capito che se prevalgono i si, allora potete sperare in bene. Mentre se prevalgono i no, lasciate subito perdere tutto.
Le persone insistenti a volte riescono a fare snervare anche le persone migliori, perché insistono fraintendendo la gentilezza con l’interesse. Non partite come treni. Fermatevi ad osservare se l’interesse c’è veramente, e solo in tal caso proseguite.
- ABBOCCARE ALL’AMO DEGLI ABBINDOLATORI
Ormai se le studiano tutte pur di portare a casa un buon bottino. Pertanto tenete gli occhi aperti, soprattutto durante una frequentazione via chat, ma anche nella vita reale.
Troverete chi vi racconterà che una sintonia come con voi non l’ha mai avuta con nessuno. Salvo che vi conoscete da quarantotto ore. Non credete a chi già da subito vi parla di anime affini, fiamme gemelle, e tutto ciò che esula dal sesso. In realtà sono interessati a quest’ultimo più di ogni altra cosa.
Troverete chi vi parlerà subito di grande amore, convivenze, figli e quant’altro. Diffidate da chi offre su piatti d’argento proposte premature. Non sono veramente interessati.
Troverete chi, soprattutto servendosi della comodità della chat, vi dirà cose bellissime su di voi, vi manderà mille baci e fiori virtuali. Non ci cascate! Queste cose non costano nulla. Pretendete sempre fatti concreti.
E se qualcuno vi sfugge non dubitate: non era interessato assolutamente. Chi è veramente interessato non se ne và, nemmeno se glielo dici.
Aprite gli occhi quindi, accettate la verità. Le illusioni non ci permettono di vivere relazioni appaganti, né di sentirci sereni con noi stessi.
Quest’epoca che stiamo vivendo, quella del virtuale e del tutto facile, è la più illusoria di tutte. Cerchiamo di non farci risucchiare da quello che luccica, ma dalla sostanza vera.
I sogni possono avverarsi solo se navigano su acque sincere, perché vedono chiaramente all’orizzonte mete sicure ed appropriate a noi. Lidi splendidi che attendono solo di essere esplorati, passo dopo passo, senza il fardello inutile di quelle illusioni che appannano la vista e ci fanno perdere la nostra vera rotta.
-Patrizia Perotti-
Amori che vanno e vengono infinite volte. Amori che non ci mollano mai veramente ma che ci trascurano. Amori che perdono interesse non appena si accorgono del nostro.
Persone che sentono i legami di coppia come prigioni. Che più ti avvicini, e più si allontanano. Che credono di non essere tagliati per amare.
La psicanalisi definisce tutto ciò con spicifici termini che vanno dalla philofobia all’attaccamento evitante, e altri.
Noi qui parleremo semplicemente di individui che hanno paura di amare, pur non essendone assolutamente consapevoli, senza necessariamente catalogarli con un termine medico.
E’ capitato di certo a moltissime persone, senza distinzione di sesso: ci innamoriamo di qualcuno, questo qualcuno sembra partire bene, ma poi si perde per strada in svariati modi.
Davvero non provava nulla per noi? Davvero ci ha illusi? Davvero voleva solo una cosa?
In molti casi, è vero semplicemente così. Esistono persone che non si fanno scrupoli nei riguardi di nessuno, e che usano il prossimo per i propri bisogni del momento.
In altri casi invece, sono persone che pur provando un sentimento, pur non avendo fatto nulla appositamente per illuderci, pur non mirando solo ad ottenere qualcosa di ben preciso da noi, scappano via a gambe levate, evitando un legame più stretto e costruttivo.
Il comportamento di queste persone durante una frequentazione o una relazione amorosa, è fatta spesso di distacchi e ritorni continui. Quando infatti una persona è in realtà innamorata di voi, ma non riesce a troncare veramente un rapporto, prenderà spesso le distanze, poichè teme di darvi troppo potere se solo manifestasse i veri sentimenti che nutre verso di voi, ma non riuscirà veramente a chiudere la relazione, in quanto nei momenti di distacco proverà struggimento e mancanza, che si placherà non appena vi risentirà.
Quest’altro passaggio, implica spesso il loro disinteresse nei vostri riguardi. In parole povere, quando non ci siete, mancate tanto, mentre quando ci siete vi danno per scontati e credono di poter fare a meno di voi.
Il loro disinteresse infatti è in realtà uno scudo che serve a loro stessi per dirsi che voi non siete giusti o abbastanza per loro, e che loro non sono veramente innamorati. Il loro svalutare l’altro serve esclusivamente a dirsi che in realtà loro non ne hanno un vero bisogno.
Questo perchè il loro enorme conflitto sta nel desiderare l’amore e l’appagamento che esso dà, ma nel contempo nel non tollerare minimamente la dipendenza che esso provoca.
Queste persone infatti temono terribilmente l’abbandono e il rifiuto, pur spesso essendo loro stessi a provocarlo involontariamente, con i modi di fare che usano nelle relazioni. Perchè questo accade?
In realtà, dentro la loro corazza dura da persone fortemente cerebrali, si cela un animo ipersensibile, che da piccolo non ha visto riconosciuti i propri bisogni affettivi, o che non è riuscito a destreggiarsi davanti a un atteggiamento ambivalente, aritmico e confuso delle proprie figure di riferimento (genitori, in particolare la madre), che in modo instabile hanno offerto cure e attenzioni soffocanti, alternate a distacchi eccessivi immotivati.
Tutto ciò, oltre ad aver creato un individuo emotivamente non stabile e destabilizzato dal punto di vista relazionale, ha dato a questo individuo una grande sfiducia nei riguardi del sesso opposto. E chi mai potrebbe mettere la propria vita e il proprio cuore nelle mani di chi non si fida assolutamente?
Questi soggetti sentono soffocanti tutte le attenzioni di un partner innamorato, poichè rivedono nelle attenzioni e nelle cure una minaccia per la propria individualità ed indipendenza, e credono fermamente che prima o poi l’altro possa approfittarsi di loro, per poi abbandonarli in uno stato di totale dipendenza e dolore insopportabili.
Ecco che per queste persone, più una relazione diventa coinvolgente, più sentono il bisogno di staccarsene, per poi tornare sui loro passi inevitabilmente. Quando le loro emozioni verso un partner diventano troppo intense, loro non sanno come gestirle ed entrano in una sorta di panico che non riconoscono, ma che avvertono come soffocamento e malessere.
Da qui, partono i sabotaggi delle relazioni, cioè faranno di tutto per potersi dire che la relazione non è vera, non è giusta e che finirà comunque. In che modo?
-Scomparendo per brevi o lunghi periodi.
-Non dando attenzioni al partner.
-Svalutandolo.
-Criticandolo e guardando solo le cose che non vanno in lui, anche a volte inesistenti.
-Perdendo il desiderio sessuale o mettendo in difficoltà la vita sessuale con l’altro.
-Tradendo il partner.
-Estraniandosi col silenzio e la passività, dalla presenza fisica, emotiva, e affettiva dell’altro.
Solitamente tra l’altro riconoscerete queste persone dal tempo esagerato che investono nei riguardi di attività che esulano completamente dai rapporti amorosi. In pratica questi individui riempiono i loro vuoti con una dedizione esagerata verso la loro professione, con letture eccessive, frequenti viaggi, interesse smodato per sport e politica, e tutto ciò che ha a che fare con la cultura in modo esagerato, poichè serve ad infarcire la mente, per evitare di sentire il vuoto che essi portano nel cuore.
E’ per questi motivi che questi individui sentono sovente amore verso partner impossibili, con cui sanno perfettamente che non potranno realizzare alcuna relazione, mentre con i partner “possibili” hanno enormi difficoltà a comprendere se sono innamorati o meno.
All’inizio della loro “carriera amorosa”, sono capaci di innamoramenti forti e sofferti verso partner che li rifiutano, e questo serve loro per potersi dare conferme sulla svalutazione dell’amore in generale, e come ottima scusa per chiudersi a riccio, e sostenere che l’amore non fa per loro.
Se pensate che col vostro amore incondizionato un partner del genere potrà cambiare, vi state semplicemente illudendo, e state anche peccando di presunzione.
Purtroppo questi soggetti non cambieranno mai per nessuno. Essi possono apportare cambiamenti sostanziali, solo se lo decidono autonomamente, secondo i loro tempi.
Nessuno può cambiare un’altra persona. Questa è una verità da dirsi di continuo! A maggior ragione se siete incappati in una di queste persone.
Pertanto, l’unica soluzione possibile, è lasciare andare via queste persone, e quando tornano essere decise al posto loro. Non deve importare cosa vogliono loro, perchè non sono consapevoli del loro disagio, nè sanno veramente cosa vogliono, interiormente contrastati di continuo dalla loro indecisione. Deve importare quello che volete voi!
Voi cosa volete?
Una volta stabilito questo, fatelo presente a questa persona, e se sarà d’accordo, vedrete che probabilmente modificherà qualcosa. Se non lo sarà, è meglio che vada.
In ogni caso, anche nella migliore delle ipotesi, non aspettatevi mai grossi cambiamenti, se non sarà il diretto interessato a compierli, lavorando su se stesso in modo serio.
*Attenzione invece a non confondere un reale disinteresse o tentennamento nei vostri riguardi, con una difficoltà ad amare! Anche in questo caso, valutate bene le situazioni, poichè facilmente si preferisce illudersi dicendosi che gli altri hanno paura di amarci, piuttosto che dirci con semplicità che l’altro in realtà non nutre un vero interesse verso di noi.
Quando infatti notate incostanza e distacco, la prima cosa che dovreste pensare è il disinteresse, non chissà quale problematica.
Le cose a volte sono più semplici di quelle che crediamo, e guardarle per quelle che sono, ci permettono di evitare inutili illusioni e delusioni.*
Tirando le somme, quindi, è possibile superare la paura di amare?
La risposta è si! Nulla è impossibile se si è realmente consapevoli del proprio essere, e di ciò che si vuole davvero.
Se quindi vi siete riconosciuti in questo profilo, sappiate che nessuno in questo mondo può fare a meno dell’amore. Pertanto con coraggio il primo passo da compiere è ammettere di avere un disagio, che non vuol dire malattia, bensì semplicemente un “quid” che non vi farà vivere mai serenamente. Contrariamente a quello che pensate, più affronterete questa questione, meno boccheggerete nel corso della vita.
In fin dei conti, senza l’amore, questa vita cos’è?
La vera distanza che vi farebbe bene prendere, se ne avete l’età anagrafica e le giuste possibilità, è dalla propria famiglia di origine. Vi servirà a sentirvi capaci, autonomi, e grazie ai vostri spazi, che avrete totalmente poichè abiterete da soli, e da soli vi prenderete cura di voi stessi, riuscirete maggiormente a sentire la voglia di avere qualcuno al vostro fianco. Sarà estremamente importante per voi non sentirvi più figli, bensì individui adulti in grado di farcela in ogni circostanza, e distanti da quel ruolo duro che avete dovuto sostenere.
Pertanto, quando incontrerete un partner che vi colpirà particolarmente e che vi ricambia, la prima regola è non scappare! E non incolpate l’altro per il vostro malessere, perchè non dipende dalla persona che avete accanto, ma dalla vostra paura di vicinanza.
Sentite noia e insofferenza? Fa parte del vostro malessere, quindi piantate bene i piedi per terra, respirate profondamente, e costringetevi a rimanere a tutti i costi, cercando di vedere con un altro occhio più benevolo quello che sta succedendo realmente attorno a voi. Imparate a guardare ai gesti di chi vi vuol bene, come a qualcosa di buono, positivo. Ditevi più volte che quel messaggio, quella carezza, quell’attenzione, è fatta a fin di bene, e non merita la vostra porta sbattuta e poi riaperta. Ditevelo che questo modo di fare fa molto male a chi lo riceve. Diventatene lentamente consapevoli.
Più sentite paura, soffocamento, malessere, voglia di scappare, più dovete restare. Almeno all’inizio sarà così, finchè non vi abituerete, e sentirete il panico scemare.
Tutte le volte che non avete voglia di farvi sentire, ricordate quanto vi è mancata quella persona quando non eravate in contatto. Fatevi vivo anche se pensate che sia una noia e una limitazione al vostro tempo libero. Pian piano per voi questo gesto diventerà una dolce abitudine che vi regalerà ossiegno.
Tutti noi siamo fatti per amare. Nasciamo per questo! Quindi la vera aria, la troverete quando accantonerete la paura di amare.
In realtà è la paura quella che soffoca, che limita, che opprime il petto. Non l’amore in sè. Rifletteteci, e datevi più possibilità per vivere la felicità e la gioia che solo un amore positivo e ricambiato può dare.
Tutte le volte che il mare dell’amore vi fa paura, non congelatelo con la vostra freddezza che usate per scappare, bensì chiudete gli occhi, tappatevi il naso, ed immergetevi fra i suoi flutti. Una momentanea apnea, è fondamentale per riuscire ad aprire gli occhi su quel fondale marino magnifico che è l’Amore.
-Patrizia Perotti-
“Il SENSO” DELLA VITA (da regalare ogni giorno ai vostri figli e a voi stessi)
Vasco Rossi, bravissimo cantautore italiano, scrisse anni or sono, un brano in cui si chiede il senso di tante cose, tra cui quello della vita. ( “Un senso” -Vasco Rossi-)
Ma qual’è il vero senso della nostra vita? Come trasmetterlo ai nostri figli? Perchè le cronache riportano un numero paurosamente crescente di suicidi soprattutto da parte dei giovani?
Oggi più che mai siamo genitori stanchi dai troppi impegni, o confusi dentro a un ruolo che non sappiamo gestire appieno, trascinati dalle varie correnti di pensiero di psicologi, sociologi e pedagogisti, dai cui quadri risultiamo sempre carenti o inadeguati. Alcuni di noi si dimenticano dei figli, egoisticamente presi dalla loro vita. Altri all’opposto crescono dei piccoli narcisisti prepotenti, pensando che siano solo i loro figli le perle dell’universo. Noi esseri umani non abbiamo mai imparato, nè impareremo mai, che “In medio stat virtus” ( La virtù sta nel mezzo. *Equilibrio*)
NON FERITE MAI GLI ALTRI. SE POTETE.
Tutto ciò che viviamo attraverso i rapporti interpersonali e ancora di più precedentemente attraverso i rapporti affettivi di tipo familiare, ha fatto di noi quello che siamo adesso. Noi siamo il risultato di quello che ci è accaduto, di come abbiamo trattato, e di come siamo stati trattati.
E’ certo vero dire però che il nostro atteggiamento dovrebbe essere quello convincente del “Noi non siamo il nostro passato perchè siamo nuovi ogni giorno”. Eppure, con tutta la buona volontà e con tutta la mente aperta che ci mettiamo, le cicatrici riescono a ricucirsi, ma a volte tornano a fare male. Perchè una cicatrice è per sempre. Che sia sul corpo, o che sia nell’anima. Possiamo averla elaborata, superata, curata alla perfezione, ma essa esiste. Non andrà più via. E vi ricorderà a volte ancora di lei quando qualcosa o qualcuno tornerà anche solo a sfiorarla.
Per questo dico sempre che non dovremmo mai fare agli altri quello che non vorremmo fosse fatto a noi.
Non ferite mai gli altri. Se potete.
Ma quali sono le cose a cui dovremmo stare attenti? Quali gli atteggiamenti da evitare?
1) Non umiliate.
2) Non deludete.
3) Non promettete se non potete mantenere.
4) Non tradite.
5) Non usate l’indifferenza.
6) Non scomparite nel nulla.
1) L’umiliazione
L’umiliazione ferisce profondamente l’autostima.
Umiliamo un bambino quando ridiamo di lui e dei suoi piccoli sforzi nel riuscire a fare una cosa che per noi è semplice e scontata.
Umiliamoe un bambino o un adulto quando questi ci dimostrano il loro affetto e amore senza rèmore, e noi li ridicolizziamo, o li respingiamo, o non apprezziamo i gesti d’affetto che ci vengono donati.
Umiliamo gli altri quando sottlineamo in loro le carenze anzichè valorizzare i loro punti di forza.
Umiliamo gli altri quando dimostriamo loro che non sono necessari.
Umiliamo un partner quando ne usiamo il corpo senza curarci di dare presenza e rispetto anche al resto.
Umiliamo quando ci serviamo indiscriminatamente della satira, usando le persone come pupazzi, pur di riscuotere applausi.
Umiliamo quando tradiamo la fiducia dell’altro.
Umiliamo quando usiamo l’indifferenza giusto per ferire.
Umiliamo quando pensiamo che il silenzio possa essere eloquente.
2) La delusione
3) Non promettete se non potete mantenere
La delusione minaccia fortemente la fiducia negli altri e nella vita, fino a portare a volte ad una profonda frustrazione e depressione.
Deludiamo quando promettiamo qualcosa con leggerezza ad un bambino, ma anche ad un adulto, e poi non ci curiamo di mantenere la promessa data.
Deludiamo quando mentiamo.
Deludiamo quando siamo gentili finchè non otteniamo qualcosa, e poi non ci curiamo più di quella persona dopo avere ottenuto.
Deludiamo quando usiamo gli altri solo perchè ci servono.
Deludiamo quando ci mostriamo in un modo solo per piacere agli altri, ma poi ci riveliamo tutt’altro.
Deludiamo quando non mostriamo empatia, curandoci solo egoisticamente di noi stessi e di ciò che ci interessa.
Deludiamo quando mettiamo in cattiva luce qualcuno, pur di uscirne puliti noi.
Deludiamo quando fomentiamo le aspettative negli altri, e poi propriamente le deludiamo.
Deludiamo quando non sappiamo autoregolarci emotivamente, e siamo spesso prede di facili illusioni, illudendo così anche un partner o un figlio. Per poi far raccogliere solo le ceneri di quel fuoco di paglia che noi stessi allestiamo ogni volta.
4) Il tradimento
Il tradimento, in ogni sua forma, sporca nell’anima chi lo commette e chi lo subisce. Porta destabilizzazione, minaccia l’autostima, innesca una grande diffidenza, provoca confusione emotiva e mentale che persiste a volte per anni.
Tradiamo ogni qualvolta mentiamo.
Tradiamo quando qualcuno si fida ciecamente di noi, e noi gettiamo il Dono di questa fiducia in acque putride.
Tradiamo quando diciamo una cosa, ma poi ne facciamo reglarmente un’altra.
Tradiamo quando le confidenze che ci vengono fatte, volano di qua e di là come il vento.
Tradiamo quando non ci facciamo scrupoli.
Tradiamo un partner e noi stessi, quando pensiamo che è meglio tacere e non discutere.
Tradiamo i nostri figli e chiunque, quando non ci mostriamo per quello che siamo veramente.
Tradiamo quando pensiamo solo al nostro piacere e al nostro tornaconto, credendo che se non faremo mancare nulla alla nostra famiglia, il tradimento sarà lecito.
5) L’indifferenza
William Shakespeare ci spiega in modo semplice ma esemplare, cos’è l’indifferenza: “Il peggior peccato contro i nostri simili non è l’odio, ma l’indifferenza: questa è l’essenza della disumanità.”
L’indifferenza è l’arma usata dalle persone peggiori e vendicative. Essa ha molto potere, soprattutto se usata verso persone che non la meriterebbero. L’indifferenza ha il potere di squalificare l’altro, poichè il messaggio che manda è: “Tu non esisti.” In questo modo, chi subisce l’indifferenza, prova dentro sè di non valere nulla.
Sappiate che l’indifferenza usata come vendetta è una tra le peggiori forme di violenza. Usata verso i figli, dove si trasforma a volte anche in forma di negligenza, provocherà in loro un grande senso di vuoto e di disorientamento psicologico e affettivo.
Meglio sempre esternare rabbia, litigare, ovviamente nei limiti giusti, ma mai insistere col silenzio e l’indifferenza.
6) Il vuoto premeditato
Un’altra forma di violenza è il silenzio e lo scomparire nel nulla, senza dare spiegazioni e senza lasciare traccia. Il non confronto e un mancato addio, provocano sempre sia nei figli che negli adulti, un’attesa devastante. Lascia nell’altro ansia, confusione, incredulità, depressione, tensione continua.
Immaginate di lasciare quella persona in uno stato di agonìa, e andarvene sapendo che non tornerete più. Con quale animo potete compiere un gesto simile?
Liberate gli altri dalle prigioni dei vostri silenzi. Chiarite e lasciate che gli altri possano chiudere con serenità il vostro capitolo. Lasciate vivere gli altri senza la violenza del vostro spettro.
Ricordate sempre una cosa molto importante: Le persone non si uccidono solo con le armi. Abbiamo la capacità di uccidere anche con le nostre parole e con i nostri modi di fare.
Gli atti di violenza peggiori non sono solo quelli fisici, bensì quelli che infliggiamo usando la nostra rabbia e collera, spesso verso persone che in realtà non ci hanno fatto nulla, e a volte addirittura ci hanno amato e fatto unicamnte del bene.
Cosa non sopportate in loro? Forse quello che mai possiederete…La vera bontà e il vero altruismo.
(Patrizia Perotti)

