Ti amavo ancora, non potevo negarlo.
Me ne ero accorta da come non volgessi più gli occhi al cielo,
da come non cercassi più il sole che mi inondava dentro…
Me ne ero andata per non soffrire più,
ma non potei non chiedermi quale sofferenza fosse peggiore:
se averti e stare male, o non averti e stare male lo stesso…
Mi dissi che tra non molto mi sarei sentita meglio,
ma mi venne il dubbio che mi stessi solo consolando,
illudendomi su di un futuro di cui non conoscevo un bel niente…
La mia mente era un groviglio di domande,
il mio cuore uno scarabocchio di emozioni…
…E in tutta quella confusione trovarono strada libera solo le lacrime,
che mi urlarono senza pietà di quanto disperatamente io ti amassi ancora…
-Patrizia Perotti-
