“Verrò a prenderti e ti porterò con me” (da una storia vera) (racconto breve)

9051f791af15488cafdeb26a1c366b59Quand’ero piccola, i miei genitori avevano una villetta sul mare dove passavamo l’estate. Amavo quella casa, e mi divertivo a farmi i giri in bicicletta.

Una sera come tante, vidi un bimbo fissarmi a lungo. Era ospite dei miei vicini di casa. Continuava stranamente a fissarmi mentre pedalavo su e giù per la stradina privata. Ad un tratto uscì dal cancelletto e mi disse: “Vuoi fidanzarti con me?”

Mi fermai di botto con la bici e sorrisi. “Ma tu sei piccolo per me.” gli dissi.

“Ho già 5 anni” -mi rispose- “e tra pochi mesi 6!” – aggiunse.

“Ed io ne ho 9.” replicai.

Continuava a guardarmi fisso negli occhi, poi mi accarezzò la mano.

“Ma che fai?” mi sottrassi imbarazzata.

“Voglio fidanzarmi con te. Mi sono innamorato.”

“Ma che dici?” mi sentivo strana…

La madre lo chiamò da lontano, ma lui non rispose.

“Vai da tua madre, ti sta chiamando!” lo esortai.

“Voglio stare con te.” mi rispose deciso.

La madre lo raggiunse, preoccupata, e lui, arrabbiato, le disse che non voleva andarsene da lì.

“Vai da tua mamma, piccolo, io devo andare.” gli dissi sorridendogli, ma turbata. Volevo andarmene, ma qualcosa mi tratteneva.

“Io vivo un pò lontano da te, la mia città si chiama Noto.” mi disse “Lo sai? Io nel tragitto da Noto a qui non mi addormento mai perchè è sempre giorno. E nemmeno la sera quando torno da Modica mi addormento, perchè guardo dal finestrino le stelle e certe volte c’è anche la luna.” esitò solo un istante, ed io sterzai il manubrio della bici da ferma.

Mi fermò avanzando un passo, e continuò: “Siamo lontani e io non vengo tante volte qui. Lo so… Ma verrò a prenderti e ti porterò con me.”

Poi aggiunse: “Posso darti un bacio?”

“No, ma sei pazzo?” e me ne andai.

Lui chiuse con calma il cancello e andò via da sua madre. Lo vidi da lontano poco dopo allontanarsi in macchina e si rigirò per guardarmi fino alla fine. Poi l’auto scomparve nel buio.

Nonostante io ricordi ogni dettaglio di questa storia, tanto mi rimase impressa, negli anni a venire me ne scordai, non ripensandoci ovviamente mai più.

Esattamente 30 anni dopo, in una sera di Febbraio come tante, in una discoteca in riva al mare, conobbi un uomo che quando mi vide sobbalzò e si fermò di scatto.

“Questo si che è matto!” pensai tra me e me.

Non mi mollò per tutta la serata, e più lo guardavo negli occhi, più sentivo crescere in me una strana sensazione di familiarità.

Beh, ci innamorammo… Senza sapere chi fossi io, nè chi fosse lui in realtà.

Solo dopo più di 1 anno e mezzo scoprii che quell’uomo era quel bambino strano che avevo conosciuto per la prima volta nell’Agosto di 30 anni prima, io in sella ad una bici, lui davanti a quel cancelletto…

Quel bambino mi aveva ritrovata senza saperlo, ed era veramente venuto a riprendermi…

Non importa poi come finì…

Queste vicende magiche, che hanno dell’incredibile, vanno raccontate, ne va lasciata la testimonianza. Affinchè questo mondo divenuto arido e grigio, possa credere ancora nei sogni, nella magia, nella bellezza dei sentimenti puri.

(Patrizia Perotti)

error: Invece di copiare, CONDIVIDI !!